La conosciamo tutti, in molto l’abbiamo desiderata e alcuni l’hanno avuta: è la mitica #Mini, nata nel lontano 1959 e ancora decisamente sulla cresta dell’onda.
Prodotta da vari marchi nel corso della sua storia, come Austin e Morris, in origine fu la British Motor Corporation ad iniziarne la produzione. L’intento era quello di creare una vettura adatta a 4 persone, piccola e comoda per essere guidata in città.
La Mini del 1959 era lunga, infatti, appena 3,03 metri.
Nel ’61 venne prodotta la prima Mini Cooper con un motore elaborato da John Cooper, abile meccanico titolare di un team di formula 1: questa Mini aveva una cilindrata di 997 cc ed una potenza di 55 cavalli.
Associata ad un corpo piuttosto leggero, otteneva prestazioni esaltanti. Le vittorie nei rally furono un ennesimo punto a favore della piccola vettura, il cui successo iniziava ad affermarsi su larga scala.
Nel 1969 la Mini diventa una marca autonoma. La Mini classica venne ulteriormente perfezionata, mentre la versione station wagon prese la denominazione di Mini Clubman. La versione più potente era la Mini Cooper S 1.3, con una potenza di 76 cavalli.
Nel 1997, quando ormai l’entusiasmo per la piccola Mini era del tutto scemato, la BMW rileva il marchio e continua a produrla con numeri ridotti. Fino al 2000, quando la Mini 40°, ossia la Mini che attualmente vediamo circolare nelle strade, prende il posto della sua sorella maggiore.
Per la BMW, la Mini è stata fondamentale: le vendite sorprendenti hanno decretato definitivamente la potenza della casa automobilistica sul mercato internazionale.
(fonte: www.auto-antiche.it)