La risposta è no, e c’è un motivo.
A prescindere dal suo funzionamento, che sia meccanico, magnetico o digitale, è abbastanza noto che il tachimetro non misura la velocità reale dell’auto, anche se l’auto è nuova ed è un sofisticato concentrato di innovazione.
Il motivo di fondo risiede nel regolamento UN/ECE n. 39 che definisce le direttive per l’Europa, non solo dell’errore minimo, ma anche quello massimo per non superare inavvertitamente i limiti di velocità.
In caso di multa, insomma, non ci sono scuse: la velocità che segna il tachimetro non corrisponde quasi mai esattamente a quella effettiva, ma la differenza è molto ridotta.
Secondo le norme comunitarie che rimandano poi ai regolamenti del Paese membro, la velocità indicata non deve mai essere inferiore alla velocità effettiva, ma non deve essere superiore al 110% + 4 km/h.
Per esempio, se la velocità effettiva è 100 km/h, la velocità indicata non deve superare i 114 km/h.
C’è da dire comunque che sulle auto moderne gli scarti al tachimetro sono molto ridotti (mediamente 2-3,5%), non sufficienti pertanto a “falsare” in modo significativo la velocità reale.
Addirittura in qualche caso, (abbastanza raro, è da dire), durante le prove su strada con dispositivi di rilevamento ausiliario al tachimetro, è stato dimostrato da alcuni colleghi che la velocità indicata corrispondeva a quella reale.
fonte: www.sicurauto.it