Nella classifica delle nazioni con il prezzo più basso sulla benzina fanno capolino tutti i Paesi arabi, noti produttori di carburante, ma ci sono anche Russia e Venezuela.
Devono veramente ritenersi più fortunati, in questi paesi ?
Ad un’analisi più approfondita, no: il prezzo della benzina in queste nazioni è essenzialmente falsato.
Nella quasi totalità dei casi la ricchezza derivata dai giacimenti petroliferi rimane concentrata nelle mani di chi detiene il potere politico e militare, senza che all’imponente afflusso di denaro sia corrisposto un parallelo sviluppo economico generale.
Di conseguenza, in queste nazioni i carburanti costano pochissimo non solo perché c’è un’offerta elevatissima, ma soprattutto perché la domanda (gli automobilisti) è ridotta ai minimi termini: le vendite di automobili sono infatti molto basse in rapporto alla popolazione, e ciò accade perché solo pochi privilegiati possono permettersele.
Arabia Saudita, Kuwait, Algeria, Iran, Ecuador, Egitto, Bahrein, Venezuela e Malesia sono in assoluto le nazioni più economiche, sul prezzo dei carburanti: i prezzi oscillano tra gli 0,40 e gli 0,09 euro al litro.
Vediamo la posizione delle 3 superpotenze mondiali:
la Russia è al 32° posto con benzina a 0,69 e gasolio a 0,59 euro al litro.
Gli Stati Uniti oscillano intorno al 38° posto con la benzina che costa 0,69 euro al litro e il gasolio 0,64.
La Cina è al 90° posto con benzina a 0,96 e gasolio 0,87 euro al litro.
E l’Italia? Il nostro Paese è uno dei più cari al mondo, sempre a causa delle imposte da vampiri che ci prosciugano senza pietà (e della scellerata politica energetica degli ultimi anni che ci ha reso quasi totalmente dipendenti dall’estero). In posizione numero 171 sia per la benzina che per il diesel; in altri termini, l’Italia è la sesta nazione più cara del pianeta.
(fonte: http://www.allaguida.it)