Il blocco del traffico nei grandi centri urbani italiani è un argomento che ciclicamente torna a far parlare di sé: la colpa del blocco del traffico sarebbe delle polveri sottili, del riscaldamento globale e della pioggia che di scendere – soprattutto d’estate – proprio non vuole saperne.
Che il divieto di circolazione serva a poco o nulla pare non importare a nessuno ed è ormai abbastanza evidente che sia più comodo insistere con sistemi palliativi e decisamente poco efficaci, piuttosto di sedersi a tavolino e cercare soluzioni concrete e a lungo termine.
Soprattutto tra Roma e Milano le categorie di utenti esentate dal divieto di circolazione sono moltissime; nella maggior parte di questi casi, davvero si fatica a capire il perché di tali esenzioni…
Vediamo una rassegna delle esenzioni più assurde:
1) Autoveicoli adibiti al trasporto di generi alimentari deperibili, alla distribuzione di stampa: come se dalla ricotta e dal quotidiano dipendesse la vita di tutti, per un giorno.
2) Automezzi adibiti ai lavori nei cantieri delle linee metropolitane in costruzione.
Come dice Giorgio Meletti de Il Fatto Quotidiano: a Roma sono vent’anni che procedono i lavori della Linea C della Metropolitana. Non sia mai che il blocco del traffico aggravi i ritardi di altri 3 giorni.
3) Veicoli di autoscuole o privati finalizzati esclusivamente al superamento dell’esame di guida, già programmato, con adeguata attestazione; sia mai che un esame della patente possa essere posticipato di due giorni.
4) Veicoli a servizio del bike-sharing.
Si va in bicicletta per non inquinare, però nessun problema a raggiungere in auto la sede del bike-sharing. Elementare, no?
5) Veicoli del car-sharing…c’è bisogno di dire altro?
6) Autoveicoli per il trasporto collettivo pubblico e privato;
e qui si apre la madre di tutte le incognite, soprattutto se siamo in Italia. Il trasporto “collettivo pubblico e privato” potrebbe essere un autobus, ma anche una macchina privata che trasporta una famiglia. Quindi, che cambia?
9) Veicoli delle Associazioni o Società sportive appartenenti a Federazioni affiliate al CONI o altre Federazioni riconosciute ufficialmente, o utilizzati da iscritti alle stesse con dichiarazione del Presidente indicante luogo e orario della manifestazione sportiva nella quale l’iscritto è direttamente impegnato;
sia MAI che il calcio si fermi, piuttosto respiriamo il veleno ma lasciateci tifare in pace.