STORIA DELLA MINI COOPER

MINI STORIA

Il 26 agosto del 1959 nasce un pezzo di storia automobilistica: la Mini Cooper vede la luce con il nome di Mini Minor 850.

Due anni dopo, nel 1961, arriva la versione Cooper 1000, cin due carburatori e 55 cavalli.
Nel 1964 entra nel mercato il modello Morris Cooper S, 70 cavalli e una velocità massima di 160 km/h: per dimostrare le sue prestazioni, la casa automobilistica decide di farla gareggiare nei Rally. Scelta saggia, perché le vittorie della Mini sono rimaste storiche.
Intorno agli anni ’70 l’ingegnere Morton progetta le sospensioni Hydroelastic, basato sull’incomprimibilità di un liquido.
Negli anni ’80 furono introdotti i freni a disco anteriori e anche l’estetica cominciò a diventare più curata: di questo periodo sono alcune delle versioni più interessanti, come la Red Flame, la Check Mate, la Studio 2 o la Piccadilly.
Negli anni ’90 Mini passa sotto casa Rover, dove resta fino al 1996: la scocca venne rinforzata per motivi di sicurezza e introdotto il motore da 1275 cc da 61 cavalli con iniezione elettronica single point e marmitta catalitica per venire incontro alle normative antinquinamento.
Nel 1997 Rover (e Mini) passa sotto l’egida tedesca della BMW. La nuova vettura cambia radicalmente le proporzioni. Non si tratta più di evoluzioni ma di una piccola grande rivoluzione. Dimensioni differenti preannunciano un nuovo pianale, apporto tecnologico e tecnico da vettura completamente nuova, ma stile e design sono in grado di rievocare il carattere e lo stile della piccola storica.

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